Oggi, quando andrete alle urne, ricordate che la sanità cosentina è in mano a tre politici corrotti e marci che rispondono ai nomi di Palla Palla (Mario Oliverio), Madame Fifì (Enza Bruno Bossio, Pd) e Cinghiale (Tonino Gentile). Loro ci uccidono, voi li votate?
Azienda Ospedaliera di Cosenza: cosa dobbiamo ancora subire?
Nel marasma di tutto quello che oggi si legge sull’Azienda Ospedaliera di Cosenza c’è ancora qualcuno che si chiede se è tutto vero? Ebbene, è giusto che i nostri lettori sappiano che quello che si racconta è solo una parte di quello che l’utenza vive ogni giorno sulle proprie spalle.
Ore e ore di attesa per avere delle non prestazioni sanitarie, frutto di una mancata organizzazione. Ormai l’ospedale dell’Annunziata è diventato un baratro dove nessuno vuole più entrare, nessun cittadino vuole andare in Pronto soccorso, si preferisce morire a casa e la frase ripetuta da numerosi pazienti, “là si va solo per morire”, è il concetto che ormai dilaga nelle famiglie dei cosentini; la rabbia mista ad un sentimento di impotenza pervade le case dei cosentini che ultimamente si sono imbattuti nel Pronto soccorso. Anche se i media, poi, riferiscono soltanto delle morti dei parenti dei politici e non di quelle dei semplici cittadini.
Tutti si chiedono come sia possibile tutto questo scempio e perché nessuno faccia niente per risollevare le sorti dell’ospedale dell’Annunziata.
Il dato scioccante è riferito al numero di morti, che sarebbe cresciuto a dismisura nel corso degli ultimi mesi, con un aumento di circa il 30 % rispetto al 2017, se si confronta la mortalità intraospedaliera dei primi mesi dell’anno. Quindi ci si chiede come sia possibile continuare su questo percorso tortuoso, una matassa che non sa sbrogliare nessuno. Chi di dovere dovrebbe lavorare per risolvere questi problemi, ovvero il Direttore sanitario aziendale (dr. Mario Veltri), ma che soluzione ha trovato questo soggetto che sta lì solo perché funzionale alla politica corrotta? Nessuna !!
Il Pronto soccorso è allo sbando, il timoniere non riesce a guidare la sua nave e ogni giorno la infrange sulle coste. Dovremmo chiedere le dimissioni di tutti coloro i quali sono deputati alla gestione dell’ospedale, perché non hanno fatto altro che aggravare la situazione del nosocomio.
Finiamola con il dire che tutti i casi gravi arrivano a Cosenza, finiamola con il dire che non c’è filtro sul territorio: la verità è che non c’è uno straccio di organizzazione tale da riuscire a gestire il Pronto soccorso. C’è una carenza strutturale, c’è una carenza organizzativa, c’è una carenza di professionisti. Se non siete capaci di scegliere i migliori professionisti, vi dovete dimettere, fatelo se avete ancora un minimo di buon senso, se non volete sfiorare una strage.
Il tempo è scaduto e non avete risolto niente, anzi avete velocizzato un percorso di distruzione. Per il bene comune mettete in campo un team di professionisti seri che vi possano consigliare come organizzare il lavoro in Pronto soccorso. Se avete ancora un po’ di dignità fatevi aiutare da gente esperta e finitela di giocare e fare soldi sulla pelle della gente.