La Marina turca voleva speronarla, nave Eni lascia Cipro

La nave Saipem 12000 è partita dall’area dove era rimasta ferma due settimane a circa 30 miglia dall’area di ricerca petrolifera al largo di Cipro ed è in viaggio in direzione del Marocco, per occuparsi di attività offshore nel paese. Lo riferiscono fonti vicine al gruppo energetico.

La conferma di questa nuova rotta – intrapresa a velocità piuttosto bassa, circa 6 nodi l’ora – emerge anche dall’analisi dei sistemi di rilevazione delle imbarcazioni, come quello di ‘MarineTraffic’, che alle 9,40 di questa mattina ha registrato un avanzamento verso est della Saipem 12000 seguito dopo circa mezz’ora da una inversione di rotta verso ovest.

Secondo quanto scrive ‘Cyprus Mail’, il vice portavoce del governo cipriota Victoras Papadopoulos, ha riferito che la nave per ricerche petrolifere dell’Eni è stata costretta a cambiare rotta dopo che questa mattina è stata intercettata e minacciata di speronamento da cinque navi della Marina turca, mentre tentava di dirigersi verso il Blocco 3 nelle acque della Zona economica esclusiva di Cipro.

Secondo Papadopoulos, il capitano della Saipem, dopo essersi consultato con i vertici dell’Eni, ha tentato di dirigersi verso la zona di esplorazioni, ma è stato poi intercettato dalle unità turche che, “hanno minacciato l’uso della forza”. Il capitano, racconta Papadopoulos, “nonostante il suo coraggio e i suoi lodevoli tentativi sfortunatamente è stato costretto a invertire la rotta”.

Il portavoce del governo cipriota ha anche reso noto che le comunicazioni tra la Saipem e le navi turche sono state registrate e saranno allegate al ricorso che Cipro presenterà ai tribunali internazionali. Il governo cipriota, ha detto ancora Papadopoulos, è determinato ad esercitare i propri diritti sovrani sulla propria Zona economica esclusiva e anche l’Eni è determinata a far giungere la propria nave nella zona stabilita per le esplorazioni. ADNKRONOS