di Armando Manocchia
Il pestaggio del segretario provinciale di Forza Nuova è solo l’inizio di una escalation di violenze che continueranno e aumenteranno a dismisura, fino a sfociare in una guerra civile, se i falsi democratici, coadiuvati dal solito esercito di fancazzisti, centri sociali, antagonisti, anarcoinsurrezionalisti e extraumanitari a libro paga e chi più ne ha più ne metta, non dovessero accettare il responso popolare del 4 marzo.
Quando si arriva a premeditare e mettere in atto un agguato accerchiando, immobilizzando e picchiando un avversario politico, come è avvenuto ieri nella centralissima via Dante di Palermo ai danni del segretario provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino il segnale è solo uno: siamo arrivati al palo.
Siamo allo scontro fisico, tra chi come i cosiddetti fascisti, vuole democraticamente cambiare le cose per tornare sovrani e difendere i propri valori e la propria Patria, e i cosiddetti antifascisti, i veri fascisti, i fascisti rossi, direi veri e propri neonazisti i quali, con una recrudescenza di comportamenti fascisti e razzisti nei confronti degli italiani e degli avversari politici, non consentono il libero dibattito democratico negando le piazze e mettendo a ferro e fuoco le città.