Appena si è diffusa la notizia della volontà della Bonino di incontrare i volontari del terzo settore in uno dei luoghi simbolo della fede partenopea, alcuni fedeli hanno scritto una lettera al cardinale Sepe, pregandolo di concedere spazi sacri a un’ esponente politico che non ha mai fatto mistero di aderire a una scala di valori opposta a quella promossa dalla Chiesa cattolica. secoloditalia.it
Questo il contenuto della lettera che è stata pubblicata su Fb.
La lettera dei fedeli a Sepe
“Ci rivolgiamo a Lei come figli si rivolgono al padre quando sono turbati da accadimenti contrari all’educazione ricevuta – si legge nella missiva in questione pubblicata anche su Facebook – Da anni svolgiamo la nostra attività di volontariato nella difesa della vita nei centri e nelle associazioni dove si aiutano mamme e famiglie alle prese con gravidanze non desiderate e che vorrebbero, pur tra mille difficoltà, tenere e far nascere i loro bambini”.
E ancora: “Ora apprendiamo come alla signora Emma Bonino sia stata addirittura concesso, a scopi politici, l’Ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte… proprio a colei che rivendica con orgoglio le sue decennali e purtroppo vittoriose battaglie in favore di divorzio, aborto, fecondazione artificiale e tenace sostenitrice della liberalizzazione delle droghe cosiddette leggere e della legalizzazione dell’eutanasia, tutti istituti contrari al magistero e al catechismo della Chiesa Cattolica”.
Poi la richiesta esplicita: “Non senza imbarazzo, ma con animo umile e in spirito di obbedienza, rimettiamo alla sua saggezza di pastore le nostre perplessità e confidiamo come sempre nella sua guida illuminata”, hanno scritto i volontari pro life.