“Io faccio i bonifici allo sportello del Senato e l’impiegato mi consegna le ricevute. Quello scellerato, che avrà fatto bisboccia la sera prima, sul timbro ha modificato giorno e mese, ma non l’anno…”. Michele Mario Giarrusso, senatore M5S finito al centro della Rimborsopoli che ha investito il Movimento nelle ultime ore per delle ricevute pre-datate e sospette, si difende così dalle pagine de La Stampa, puntando il dito contro l’impiegato sbadato.
Intervistato dal quotidiano torinese, Giarrusso giura di avere “la coscienza a posto” e promette: “Ho già contattato il direttore della banca per dirgli che lo ritengo responsabile dei danni procurati, ma mi ha assicurato che domani (oggi, ndr.) mi invierà la certificazione”.
E al cronista che gli fa notare come, su tre di quelle quattro ricevute, manchi la sigla del Cro che distingue un bonifico dall’altro, il senatore replica: “Sono procedure interne della banca, ma le posso garantire che i versamenti sono stati effettuati regolarmente. Tutti i senatori M5S stanno chiedendo lo storico dei versamenti fatti dai conti correnti. Chiudiamo questa storia”, sbotta. ADNKRONOS