I corridoi umanitari rappresentano “l’apertura di uno spiraglio, in un contesto in cui sappiamo che promettere la fine dei flussi migratori sarebbe impossibile ma anche sbagliato”. “Indicare uno spiraglio perché i flussi siano più sicuri e umani è la cosa giusta, ci dobbiamo lavorare insieme in questi anni”.
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, intervenendo alla cerimonia per i 50 anni della Comunità di Sant’Egidio, nella basilica di San Giovanni in Laterano .
Il premier ha voluto ringraziare Sant’Egidio: “Grazie perché vi siete presi cura delle persone, soprattutto nelle periferie del mondo, della vita. Grazie per la coerenza con cui per 50 anni avete vissuto la fede dalla parte dei più deboli, dei poveri, degli anziani, delle donne e degli uomini massacrati dalla guerra, dei migranti, animati da un senso di giustizia. Avete capito presto che domanda giustizia si traduceva in persone in carne e ossa, spesso vicine alla nostra vita, e avete scelto di stare coi più deboli. La vostra presenza ha sempre offerto alle autorità soluzioni, risposte, non solo grida d’allarme e invocazioni. Cerchiamo tutti di prenderci cura del nostro paese e di cominciare da chi ne ha bisogno”, ha concluso.
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