Ater sfratta italiana di 89 anni invalida al 100%

Arvalia, Roma Trullo, Ater vuole sfrattare un’anziana di 89 anni: è invalida al 100%

C’è un’anziana al Trullo che sta per essere messa alla porta. Abita in via Cecina, in uno dei tanti alloggi Ater del quartiere. E’ invalida al 100% ed è nata nel 1929. L’età avanzata e le condizioni di salute non la mettono tuttavia al riparo da uno sfratto che, l’azienda territoriale di edilizia residenziale, ha deciso di riservarle.

Con una lettera datata 16 gennaio 2018, all’anziana residente è stata comunicata “l’avvenuta decadenza dell’assegnazione” per aver parzialmente ceduto l’alloggio ad un’altra persona. Questo perchè “non sono ammesse persone nell’alloggio ERP persone non autorizzate da ATER e che le persone non autorizzate integrano l’occupazione abusiva dell’alloggio ERP, con le conseguenze di legge”. Pertanto l’anziana viene invitata “a lasciare l’alloggio nella disponibilità dell’Ater per una nuova assegnazione entro 30 giorni dal recepimento della presente”.

Inoltre la stessa comunicazione viene inoltrata anche a Roma Capitale “ai fini di una sua esclusione da eventuali altre assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica”.

L’auspicabile ripensamento

L’Azienda territoriale di edilizia residenziale, con un patrimonio che nella Capitale è stimato in oltre 50mila alloggi, mostra i muscoli. A farne le spese è un’anziana residente del Trullo di 89 anni. “Ho avuto modo di vedere il bollettino di gennaio regolarmente – spiega Gianluca Martone, consigliere nel Municipio XI – ed infatti la signora viene messa alla porta non perchè morosa, ma perchè avrebbe ospitato una persona che, da quanto ne so, potrebbe essere anche il nipote”. Resta il fatto che all’inquilina è stata riconosciuta un’invalidità totale. Motivo che potrebbe rendere necessaria la presenza nell’alloggio di una terza persona. “Purtroppo è vero – confermano dal Comitato di Quartiere – la signora ha ricevuto questa brutta notizia dall’Ater che sta mandando lettere a molti inquilini per recuperare le morosità. Per quanto riguarda il suo caso invece, speriamo che l’azienda possa ripensarci: è una signora molto anziana”.

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