L’unico terrorista sopravvissuto alla strage di Parigi, Salah Abdeslam, è al tribunale di Bruxelles per la prima udienza del processo relativo alla sparatoria avvenuta alla rue du Dries una settimana prima della fine della sua latitanza, finita a Molenbeek pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016.
BRUXELLES, 5 FEB – “Quello che constato è che i musulmani sono trattati nel peggiore dei modi, non c’è presunzione d’innocenza”, ma “non ho paura di voi né dei vostri alleati, ho fiducia in Allah”.
Lo ha affermato Salah Abdeslam durante il suo processo a Bruxelles per la sparatoria che ha preceduto il suo arresto a marzo 2016, rifiutandosi di rispondere ai giudici. “Il mio silenzio non fa di me né un criminale né un colpevole, vorrei che ci si basasse su prove scientifiche, non fare dell’ostentazione come i media”.
Sotto un imponente dispositivo di sicurezza con elicotteri che sorvegliano, Abdeslam, 28 anni, è arrivato nella sala del processo insieme a Soufien Ayari, il ‘terzo uomo’ in fuga dal covo di Forest il 15 marzo 2016, dove durante una perquisizione legata agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 ebbe luogo una sparatoria con la polizia dove restò ucciso il ‘secondo uomo’ del gruppo che si nascondeva, Mohamed Belkaid.
Abdeslam fu poi catturato dalla polizia il venerdì 18 marzo 2016. Il 22 furono condotti gli attacchi terroristici a Bruxelles. Dentro la sala dell’udienza è vietato filmare e scattare foto, su richiesta dei due imputati. ANSA