La presidente della Camera si è recata nella città dove un suo fantoccio è stata dato alle fiamme durante l’antico rito della «gioeubia», in cui, come avviene in molte parti d’Italia, vengono bruciate e salutate le cose vecchie – l’inverno, i malanni, le carestie – per accogliere la nuova stagione. Un addio a tutto ciò che sta per finire – comprese le legislature. L’odio non c’entra nulla.
La bufala del fantoccio della Boldrini “bruciato per odio”
Durante la visita un portavoce del Carroccio, Francesco Speroni, ha consegnato a Boldrini un libro concernente le usanze della città, per cercare di spiegare il significato del gesto incriminato.