E’ (o forse è meglio dire era) sindacalista della Cisl Andrea Cipolla, candidato di CasaPound in Trentino alle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
Tante le polemiche. Il sindacato “bianco” ha comunicato di considerare “sospeso dagli incarichi” il dipendente, responsabile del settore agricoltura, appellandosi al regolamento che dichiara incompatibile con un ruolo nel sindacato qualsiasi candidatura, per qualsivoglia partito.
Il candidato non ci sta:
“Ho deciso di candidarmi in un movimento legalmente riconosciuto che si presenta alle elezioni per governare, mediante un Diritto sancito e garantito dalla Costituzione italiana che la stessa Cisl, per statuto, difende. La Cisl, che dovrebbe essere un sindacato apolitico da statuto, si erge invece a censore antidemocratico cercando di negare la parola a chi, come CasaPound, difende i lavoratori italiani”. “Se il sindacato vorrà continuare su questa strada antidemocratica, tracciata peraltro con un dossier dell’antifascismo militante, dovrà prendersi le sue responsabilità anche a livello legale” dice Cipolla.
Il segretario provinciale della Fai Cisl di Trento, Fulvio Bastiani, chiarisce:
“Cipolla non è un distaccato, è un dipendente della Cisl. Ma lo statuto e il regolamento della Cisl parlano chiaro e prevedono che nei casi di candidatura si sia incompatibili con qualsiasi incarico nella Cisl. Qui c’è anche l’aggravante del fatto che Cipolla non ha avuto neppure la correttezza di informarci della sua candidatura, della quale abbiamo appreso dalla stampa. Cipolla deve considerarsi sospeso dagli incarichi che ricopre. In ogni caso, e la sua candidatura non c’entra visto che la procedura l’avevamo presa in precedenza, il rapporto con lui stava andando verso la risoluzione. Era già stato fissato un incontro con lui, ma la sua candidatura di fatto accelera la decisione”.