C’è l’idea che chi fa politica sia un traffichino – dice il segretario del Pd – ma io non accetto discussioni sulla mia onestà. E mostra il suo conto corrente.
In studio a Matrix, intervistato da Nicola Porro, Matteo Renzi si difende dalle accuse piovute per l’ultimo caso De Benedetti: l’ex premier avrebbe avvisato anzitempo l’Ingegnere del decreto sulle Popolari, di fatto permettendogli, grazie alle informazioni privilegiate, di monetizzare. “Non ho detto niente che non avessi detto in pubblico”. Si difende poi dalle parole sempre di De Benedetti a Otto e Mezzo: “Renzi mi ha deluso”.
Dunque rigetta le accuse di chi afferma che in politica sono tutti “traffichini”. E come lo fa? Con un colpo di teatro vagamente grottesco: mostrando il suo conto corrente. Anzi, due versioni del conto corrente: “Io avevo 21.895 euro il 30 giugno 2014 (prima di diventare premier, ndr) e oggi un po’ meno, 15.859 euro”. Insomma, così il segretario del Pd vuole dimostrare di non essersi arricchito grazie alla politica.