L’ultimo post di Matteo Renzi sulla pagina Facebook
C’è una storia che mi colpisce sui giornali di oggi. E non si parla di politica. Una brillante attrice americana, Sarah Silverman, viene insultata da Jeremy, uno di quelli che sta sui social per sfogare la sua rabbia, il suo rancore. Lui la offende in modo volgare. Lei gli risponde dicendo: “Ho visto la tua pagina, capisco che hai sofferto. Io credo in te”. Lui cambia immediatamente tono, si apre con lei. Non so come andrà avanti questa vicenda, ma so che spesso quelli che di professione odiano – non i troll inventanti, le persone vere – hanno bisogno soprattutto di una relazione umana. Di qualcuno che sappia chiedere: “Come stai?”, non per modo di dire ma sul serio. Magari stanno a insultare su Facebook o twitter per nascondere una solitudine personale o una difficoltà caratteriale. Mi piace pensare che ciascuno di noi possa dare una mano, senza giudicare. Che ciascuno possa donare e ricevere umanità. Perché anche i social alla fine esprimono il bisogno dell’uomo di combattere quella che un grande sociologo definiva “la solitudine del cittadino globale”. E credo che la Silverman abbia colto nel segno dando una lezione che vale per tanti. Buona domenica a tutti, amici.
Vada a spiegarlo alla Boldrini…
Se matteo renzi si chiedesse perchè la gente è incazzata ne troverebbe la risposta senza scomodare la Silverman.