La Polonia, per il momento, non ha alcuna intenzione di entrare nell’Eurozona. Tanto più nel momento di maggiore tensione con Bruxelles. A confermare la frenata di Varsavia sul cammino che dovrebbe portare all’adozione della moneta unica, secondo quanto previsto dagli accordi sottoscritti per l’adesione all’Ue avvenuta nel 2004, è stato Michal Dworczyk, capo di gabinetto del primo ministro polacco.
Secondo quanto riferito dal braccio destro del premier Mateusz Morawiecki all’agenzia “Pap”, Varsavia deve trovare “il momento adatto” per adottare l’Euro: “La data di adozione della moneta unica non ha nulla a che vedere con il processo di adesione all’Ue”, ha aggiunto, sostenendo al contempo che alcuni paesi che hanno affrettato l’ingresso nell’Eurozona “hanno subito delle conseguenze negative”
Lo scontro con Bruxelles
La Polonia, dunque, resta ancorata per il momento alla sua moneta, lo Zloty. Stando all’ultimo sondaggio Eurobarometro, del resto, la maggioranza dei cittadini polacchi è contraria all’Euro. E il governo di Varsavia, in vista delle elezioni del 2019, non ha nessuna intenzione di perdere consensi.
Non è solo la Polonia a essere scettica sull’Eurozona. Anche le opinioni pubbliche di Repubblica ceca e Svezia non mostrano entusiasmo verso la prospettiva di aderire alla moneta unica. E laddove finora c’è stato un maggiore consenso verso l’Euro, come in Ungheria e Romania, comincia a diffondersi una certa cautela. La Bulgaria, pur volendo, è ancora lontana dal soddisfare i criteri economici necessari per entrare nell’Eurozona. Solo la Croazia sembra aver accelerato verso l’adozione della moneta unica.