“Sponsorizza un rifugiato”, l’ultima idea dell’Unhcr (ONU)

Sponsor comunitari per aiutare, economicamente ed emozionalmente, un rifugiato. E’ questo il modello canadase che ha permesso di accogliere oltre 300 mila persone e che l’UNHCR, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, sta provando ad esportare in Europa.

Per poter fare da padrino a un rifugiato bisogna in primo luogo raccogliere una somma tale da permettere di appoggiare la persona durante un anno, la cifra varia a seconda del numero di persone che si accolgono, ma per un individuo possono andar bene 10-12 mila dollari canadesi, dai 6.650 agli 8.000 euro.

Il Canada è pioniere in questo tipo di programma di patrocinio dei rifugiati, lanciato nell’ormai lontano 1979, esperienze simili sono state poi riprodotte in Regno Unito, Argentina e Irlanda, ma è nel 2015 che il progetto ha trovato nuovo slancio proprio nella sua culla natale. L’allora candidato a premier Justin Trudeau promise di accogliere 25 mila rifugiati siriani, dal novembre 2015 ad oggi i siriani ricollocati in Canada sono stati 40 mila, di questi il 45% è arrivato grazie al patrocinio comunitario o a quello misto, in questo caso una parte dei costi viene pagata dalla comunità che si fa carico del rifugiato e una parte dallo Stato.

Comunitario è meglio

Il modello del patrocinio funziona meglio perché, spiega Kate O’Malley, vice direttrice del programma mondiale di reinsediamento dei richiedenti asilo dell’UNHCR, “richiede la partecipazione di tutta la società e per questo crea legami più resistenti con i nuovi arrivati e facilita la loro integrazione”.

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