Centro storico sotto scacco, atti di vandalismo e violenza antifascista per le strade.
Avevano annunciato intenzioni violente e così è stato. Nella serata delle manifestazioni pro e contro Ius Soli il centro storico di Modena ha vissuto un’altra giornata difficile, sfociata in violenza e atti vandalici. I riflettori erano puntati in largo Porta Bologna, dove dalle ore 20 sono incominciati a confluire diversi gruppi dei centri sociali e della galassia antifascista, in larga parte provenienti da fuori città. Circa 300 persone si sono quindi radunate nel tratto iniziale di via Emilia Centro e sono stati chiusi tutti quanti gli accessi alle vie secondarie: polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno infatti presidiato ogni singola strada, per evitare che i manifestanti potessero raggiungere il presidio della destra al Monumento ai Caduti.
Gli antifascisti si sono schierati in modo compatto, caschi o cappucci in testa, ombrelli in mano e volti coperti, iniziando una lunga e ormai nota “trattativa” con le forze dell’ordine. Si sono susseguiti cori contro la piazza rivale e slogan contro il fascismo e le forze dell’ordine e i due schieramenti si sono fronteggiati a pochi metri di distanza sul lato di largo Garibaldi.
Gli antifascisti urlano: “Polizotti parassiti”
Canti e offese si sono protratti per oltre un’ora, fino a quando il blocco degli antogonisti è arretrato e ha iniziato il lancio di petardi, fumogeni e bottiglie verso i reparti antisommossa. Quando i potenti botti hanno incominciato ad esplodere fra gli stivali della Polizia, è arrivato l’ordine di caricare e gli agenti si sono lanciati verso i manifestanti con manganelli e scudi. I tafferugli sono stati violenti, con diversi esponenti dei centri sociali colpiti e costretti a terra, mentre il grosso del gruppo si è allontanato verso corso Canalgrande.
Mattarella: “bandire i partiti violenti” (quindi i partiti antifascisti)
Tutto è durato pochi minuti – erano circa le 21.45 – e le fasi sono state davvero concitate. Alcuni manifestanti sono stati fermati, un altro paio sono rimasti feriti e sono state fatte intervenire due ambulanze. La sortita ha però messo in rotta il corteo, che si è radunato nella parte centrale di corso Canalgrande, proseguendo poi verso il parco Ducale.
Qui un gruppo ristretto di giovani ha imbrattato i muri con scritte a vernice spray, sui palazzi del corso, sul Teatro Comunale e sulle scuderie dell’Accademia. I vandali – non modenesi – sono stati anche “redarguiti” con vigore da altri manifestanti, ma hanno proseguito la loro azione distruttiva, colpendo e danneggiando alcune auto in sosta e telecamere di videosorveglianza. Il coreto è proseguito su corso Cavour con il lancio di petardi all’interno delle mura dell’Accademia e si è concluso nell’anello del Novi Sad, dove di fatto sono terminate le “ostilità”.
con fonte www.modenatoday.it