Nel 2012 e nel 2013 Banca Etruria ha “operato e sollecitato il pubblico risparmio attraverso offerte, in assenza di un quadro informativo corretto e completo circa la reale situazione di criticità in cui la stessa si trovava”. E’ quanto ha affermato Giuseppe D’Agostino, vicedirettore generale della Consob, in audizione davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche.
“Le operazioni poste in essere dalla banca, per complessivi 320 milioni di euro – ha proseguito D’Agostino nella sua relazione – sono state effettuate tacendo in merito alle rilevanti criticità e anomalie che connotavano i suoi profili tecnici, nonché i suoi assetti organizzativi e di controllo. Profili di criticità di cui la banca aveva avuto piena consapevolezza, anche a seguito delle indicazioni ricevute dalla stessa Banca d’Italia, già a partire dal luglio 2012 e mai rappresentati al mercato e nella documentazione relativa alle operazioni poste in essere”, ha aggiunto il vicedirettore generale.
“Solo nel maggio 2016 – ha ricostruito Giuseppe D’Agostino – la Consob è venuta a conoscenza del fatto che Banca Etruria già nel luglio 2012 aveva piena consapevolezza dei rilevanti e pervasivi profili di criticità evidenziati dalla Banca d’Italia, a seguito degli accertamenti ispettivi conclusi nel primo quadrimestre 2010. Tali profili non sono mai stati portati a conoscenza della Consob, né del mercato. La lettera del 24 luglio 2012, inviata a Bpel da Banca d’Italia, è stata, infatti, acquisita da noi solo nel maggio 2016″.
“In buona sostanza – ha aggiunto – Banca Etruria ha proceduto alla propria patrimonializzazione, senza mai dichiarare di essere in una situazione di grave criticità gestionale e patrimoniale, così come indicato dalla Vigilanza già nel luglio 2012. Veniva cioè omesso di indicare ai risparmiatori e alla Consob che tutte le operazioni di patrimonializzazione erano necessarie per la sopravvivenza della Banca, affermando unicamente che si trattava di allineamento ai nuovi standard patrimoniali”.
“Tale comportamento omissivo è stato reiterato dalla banca anche nel dicembre 2013, in occasione della diffusione al mercato delle criticità evidenziate dalla Banca d’Italia, a seguito dell’ispezione conclusa nel 2013 e rappresentate a Banca Etruria con la lettera del 3 dicembre 2013”, ha spiegato ancora D’Agostino. (AdnKronos)