Game over per Alternativa popolare

Tutti negano che si tratti di una scissione. Ma dentro Ap i giochi ormai sono fatti e anche se Fabrizio Cicchitto preferisce chiamarla “separazione consensuale”, il punto è che dentro il partito nato da una costola del Pdl per volere di Angelino Alfano le strade si dividono: da una parte chi, come Beatrice Lorenzin e lo stesso Alfano (che pure ha annunciato di non ricandidarsi) punta a creare un’area di centro per allearsi con il Pd e dall’altra Maurizio Lupi e il fronte nordista che invece strizzano l’occhio alla quarta gamba del centrodestra.

La Direzione del partito è stata aggiornata nel tentativo, si legge nella nota finale, “di presentare un documento unitario che salvaguardi le due coerenze politiche emerse nella discussione di oggi: una di appartenenza alla propria storia politica e alla nascita del partito e l’altra di prosecuzione nell’azione riformista di governo, iniziata cinque anni fa”.

Ma le parole più chiare le dicono, da un fronte e dall’altro, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Lupi parlando con i giornalisti al termine della riunione. “Ci sono – spiega il primo – due posizioni politiche diverse. C’è una parte di noi che vuole tradurre l’esperienza di governo in una coalizione e un’altra parte che vuole andare da sola. Abbiamo verificato il dissenso”.

“Personalmente – dice invece il secondo – penso che oggi serva una proposta seria, moderata, liberale, alternativa al Pd con cui abbiamo legittimamente governato ma che dia la possibilità a tante persone che si riconoscono in un’idea moderata, di avere una possibilità di voto. E credo che a noi spetti questo, anche unendo altre forze. Si governa solo con il centro. L’Italia può essere salvata e governata solo con una forza di centro seria”.

Adesso la parola passa ai tre fondatori – Lupi, Cicchitto e Lorenzin – e starà a loro il compito di cercare la strada per la separazione consensuale. E’ possibile che il simbolo di Ap resti ad Alfano e che invece alla compagine di Lupi venga affidato il vecchio brand di Nuovo centrodestra.

ASKANEWS