Elezioni Corsica, stravincono i nazionalisti: festeggiamenti

 

I nazionalisti in Corsica hanno stravinto le elezioni amministrative e ora, con in mano le chiavi della nuova “collettività territoriale unica” chiedono a Parigi di “fare bene i conti” e avviare negoziati sui dossier che più stanno loro a cuore.

A Bastia i festeggiamenti sono iniziati già nel tardo pomeriggio, con centinaia di sostenitori che hanno sventolato bandiere e cantato canzoni corse. I grandi vincenti del voto, che al secondo turno domenica 10 dicembre ha assegnato il 56,5% dei suffragi ai nazionalisti, sono Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni, leader della coalizione autonomista “Pe a Corsica” (Per la Corsica).

“Sicuramente oggi Parigi deve fare i conti con quanto accade in Corsica, che è qualcosa di profondo”, ha commentato il capolista Simeoni dopo il voto, caratterizzato anche da un forte tasso di astensionismo (47,5%). Il premier francese Edouard Philippe gli ha risposto qualche ora più tardi, consegnandogli al telefono le “congratulazioni repubblicane” e dicendosi pronto a riceverlo a Parigi “subito dopo l’insediamento della nuova collettività”, come ha fatto trapelare l’entourage del capo dell’esecutivo.Jean-Guy Talamoni, presidente indipendentista dell’assemblea corsa che nel 2016 aveva suscitato clamore definendo la Francia “un Paese amico” ha a sua volta chiesto a Parigi di “aprire molto rapidamente negoziati” e ha minacciato di organizzare “manifestazioni popolari” e di fare “il giro delle capitali europee” in caso di “negazione della democrazia”.”Non abbiamo fatto nulla per creare conflitti tra la Corsica e Parigi da quando siamo in carica. Al contrario, abbiamo cercato di aprire al dialogo, vero che è stato spesso invano, eccetto sulla questione della collettività unica e sulla questione della fiscalità patrimoniale, ma queste due questioni per quanto importanti non sono l’Alpha e l’Omega del nostro progetto, ci sono molte altre cose da fare, molte altre da gestire nelle prossime settimane e mesi”.

Se la questione indipendenza non figura, almeno per ora, al centro delle aspettative dei nazionalisti ci sono quattro rivendicazioni chiave: autonomia rafforzata, amnistia per i “prigionieri politici”, status di co-ufficialità per la lingua corsa e riconoscimento di uno “statuto di residente” che permetta di contrastare le speculazioni immobiliari e relativi costi stellari per l’acquisto di case.