La concezione arcaica di un’Europa divisa da confini rigidi e barriere doganali è «ormai estranea ai giovani europei». I quali sono nati in un continente dove appaiono pienamente consolidati i pilastri della libera circolazione, per le merci ma anche e soprattutto per le persone. Lo sottolinea Sergio Mattarella nel discorso pronunciato all’Università di Porto, dove ha ricevuto una laurea “honoris causa”.
E proprio davanti al pubblico accademico, il presidente della Repubblica ha segnalato l’importanza del programma Erasmus nella prospettiva di una maggiore integrazione Ue: esercita un ruolo fondamentale, secondo Mattarella, «nel rafforzare il senso di appartenenza europea» tra le nuove generazioni, affermando principi come «l’assenza di frontiere per la cultura e per la ricerca».
La tappa di Porto conclude i tre giorni della visita di Stato in Portogallo, un paese che ha molte posizioni in comune con l’Italia per quanto riguarda l’Europa e il Mediterraneo, ma anche sul terreno del risanamento economico. A tale proposito Mattarella segnala come la crisi appaia «finalmente alle nostre spalle».
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In realtà la situazione economica in Portogallo è disastrosa e sono sempre si piu’ le persone costrette a rivolgersi al Banco Alimentare per mangiare.