Non potevamo pensare si arrivasse a tanto. Per imbavagliare coloro che la pensano diversamente da lui o sono critici nei suoi confronti, i difensori di Matteo Renzi tirano fuori uno strumento a dir poco atipico: il daspo. Una tagliola adatta per gli hooligans negli stadi ma non certo per i pensionati inermi truffati da Banca Etruria. Eppure – come scrive il Giornale – la cosa ha dell’incredibile, forse per la prima volta nella storia è stato messo in atto il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, a carico di un anziano signore che con lo sport non ha nulla a che fare.
«Lei è da ritenersi persona pericolosa per la sicurezza pubblica». Questi i termini contenuti nell’atto di avviamento delle procedure per il foglio di via dal territorio comunale di Pistoia notificate, in data 27 novembre, a Angiolino Campigli, 72 anni, ex commerciante di scarpe e residente a Lamporecchio, paesino in provincia di Pistoia. Una specie di daspo, appunto, che può arrivare fino a tre anni.
Angiolino, instancabile frequentatore delle manifestazioni organizzate dall’Associazione Vittime del Salvabanche di cui fa parte, era presente anche alla protesta di venerdì 24 novembre alla stazione di Pistoia, dove era atteso il treno di Renzi.
«Siamo andati in dodici – racconta Campigli – Volevamo solo incontrarlo e parlargli visto che Renzi dice sempre che gli piace parlare con la gente ma invitato più volte a riceverci ci ha sempre respinto. Il treno era previsto per le 17,30. Siamo arrivati un po’ prima. Verso le 16,30 mi trovavo, da solo, nella piazzola adiacente alla questura. Si avvicinano due signori che dicono di essere poliziotti. Gli fornisco il documento e uno di loro dice: Sì, è lui. E gli fanno una foto. Da quel momento non mi hanno più mollato. Lei non si può muovere, deve stare qui con noi. Avevo un sacchetto di carta in mano con dentro un megafono. Ha intenzione di usarlo?. Rispondo: Sì, se non ci riceve lo vorrei usare. Allora me lo fanno appoggiare su un muretto e lasciare lì».
Metodi che ricordano periodi ben più bui dove le persone non avevano diritto di parola, di pensiero, di movimento e di critica. Non pare sia cambiato molto visto come la digos si comporta nei confronti di inermi risparmiatori truffati, considerati addirittura «soggetti pericolosi».
«Per quale motivo non possiamo dissentire dell’operato di Renzi che con il suo decreto ha permesso alla mia banca di rubarmi 100mila euro? – si domanda Campigli al quale gliene hanno poi restituiti 79mila – Lui va solo dove lo applaudono e scappa da chi lo critica. Ma noi siamo disperati. A 72 anni mi devo ritrovare i carabinieri a casa per le mie opinioni, è una cosa gravissima. Trovo che sia un’offesa che lo Stato fa ad un uomo onesto che ha lavorato tutta la vita. Ho dovuto prendere anche un avvocato, così mi tocca pure spendere. Si divertono a perseguitare la gente perbene. Non ho mai torto un capello a nessuno. Non sono un criminale. Questa è una sorta di intimidazione, ci aspettavano, sapevano chi fossimo. Andando verso le elezioni, diamo molto fastidio al Pd, che io chiamo Poltrone e Divani, così usano anche la polizia per fermarci. I documenti ce li hanno controllati tante volte ma mai si era arrivati ad un daspo».
Trattato come un delinquente, Angiolino resta con i due poliziotti per più di un’ora, fino a quando non arriva Renzi, su un van con i vetri oscurati, protetto da un cordone di sicurezza come nemmeno i capi di Stato. «Ero quasi come sequestrato ma quando ho visto il van di Renzi l’ho fischiato. Il lunedì sono venuti i carabinieri a notificarmi il foglio di via. Ora ci sono trenta giorni di indagini. Mi hanno detto che hanno filmati nei quali si vede che abbiamo cercato di bloccare il corteo di Renzi. Una cosa del tutto falsa».
Altro foglio di via è arrivato a Moreno Gazzarrini di San Miniato (Pisa), 59 anni, anche lui truffato da Etruria. «La sinistra parla tanto di fascismo, e questo atteggiamento come lo chiamano allora?». FB