I controlli del fisco anche su tablet, smartphone, client di posta elettronica e applicazioni di messaggistica.
L’ultima circolare operativa della Guardia di Finanza permetterà ai Finanzieri di fare verifiche fiscali anche sulle memorie degli smartphone.
A rivelare l’ultima mossa anti-evasione del Fisco è Italia Oggi. L’obiettivo sarebbe quello di permettere di acquisire elementi, potenzialmente utili all’attività tibutaria, che il contribuente potrebbe aver nascosto in sistemi digitali complessi o in sistemi Cloud.
A realizzare le verifiche, scrive Italia Oggi, sarà “personale qualificato Cfda (Computer forensics e data analysis) che verrà impiegato per le verifiche su contribuenti che utilizzano sistemi informatici avanzati e complessi di protezione e archiviazione dei dati“.
Nella pratica i possibili accertamenti dovrebbero essere di due tipi. Il primo sui dispositivi spenti (le Fiamme Gialle lavoreranno sulla copia forense del dato informatico o del documento digitale acquisito), il secondo su sistemi attivi in modo da evitare che, una volta spenti, i dispositivi possano perdere i dati (i Finanziari opereranno in contraddittorio con il soggetto sottoposto a verifica o con un suo delegato). Ma il manuale prevede anche operazioni specifiche in caso di necessità di acquisire dati dall’uso di browser o client di posta, applicazioni di messaggistica o chat, oppure qualora occorresse recuperare la cronologia delle operazioni eseguite sul sistema.
“In altre circostanze – scrive Italia Oggi – le analisi e le ricerche da effettuare sono direttamente correlate da un punto di vista tecnico e degli strumenti da utilizzare dal sistema in cui le prove possono essere celate. Da questo punto di vista si pensi ad esempio agli smartphone o ai tablet oppure ad analisi da svolgersi su sistemi cloud o virtualizzati“. Infine, il manuale della Gf ricorda come sia possibile anche acquisire dati informatici “detenuti presso soggetti terzi diversi dal verificato“.