I migranti temono il viaggio che li porterà verso l’Italia. Soprattutto i nigeriani. E così spesso si affidano ai maghi e alla magia per propiziare la traversata, con riti vodoo che si portano dietro anche durante la permanenza nel Belpaese.
A raccontare questa pratica è La Verità. I migranti si rivolgono alla Dea dell’Acqua, Mammy Water, chiamata anche Mami Wata. Il rituale propiziatorio prevede di girare a petto nudo con una gallina sgozzata in mano e una campanella. Poi stregoneria, ipnosi e altri rituali. In questo modo, si legge nel reportage di Alberto Cicala, si debellano “le paure durante viaggi in altri Paesi, rende l’ emigrante imbattibile, nel bene e nel male. Il rituale evoca gli spiriti che dormono nelle acque del fiume, avvertendoli che, se disobbedirai al giuramento rituale, ti indurranno alla pazzia fino alla morte“.
Un rituale lungo e minuzioso, che in qualche modo ingabbia i giovani in cerca di fortuna in Europa. “Il Native doctor – scrive La Verità -comincia chiamando per nome la persona che si trova inginocchiata davanti a lui e come in una preghiera chiede risposta a tutte le dichiarazioni recitate. Vengono gettati a terra conchiglie e sassolini, mentre con una lametta si taglia un ciuffo di capelli della ‘vittima’ e si preleva sangue da un dito poi raccolti in un fazzoletto. Il rituale continua finché l’ individuo cade in un trans indotto dall’alcol (gin e polverine composte da radici di alberi medicali) e dalla carica emotiva che si insinua progressivamente, tra fumi d’ incenso ed esalazioni alcoliche. Lo stregone sputa una miscela da lui composta in precedenza verso il viso della vittima e da quel momento il legame è stretto”.