Prima un accoltellamento nei confronti di un presunto “rivale”, poi dopo circa mezz’ora una coppia di italiani finisce all’ospedale per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quattro feriti in nemmeno un’ora in centro a Marghera, tra piazza Mercato e piazza Sant’Antonio. A versare in condizioni più gravi sarebbe proprio il secondo accoltellatore, che a un certo punto è stato raggiunto dalla stessa lama che prima aveva rivolto contro gli altri durante un parapiglia scoppiato poco prima delle 17 all’esterno del bar San Marco. Alcuni testimoni dichiarano che potrebbe trattarsi dello stesso accoltellatore del primo episodio, ma il figlio del titolare del locale smentisce: “Mi dicono che il primo aggressore aveva dei tatuaggi sotto agli occhi, questo no. E’ entrato all’improvviso nel bar e ha iniziato a urlare”. Secondo le forze dell’ordine si tratterebbe di episodi distinti e non collegati.
La prima aggressione
Tutto inizia verso le 16, quando in piazza Sant’Antonio un cittadino marocchino si trova negli spazi dell’ex scuola materna Sacro Cuore, dove sono situate diverse realtà associative cittadine, compresa la Caritas. A un certo punto entra il facinoroso. Il suo interlocutore lo accusa di avergli rubato il cellulare durante una delle ultime notti che i due hanno trascorso insieme in qualche luogo abbandonato. La temperatura si alza e a un certo punto l’aggressore tira fuori un coltello e sfregia l’altro, che a testimoni è apparso ferito anche a una gamba. Dopodiché, all’esterno, lo colpisce alla testa con un sampietrino. Il ferito perde sangue ma si mostra comunque cosciente. Viene soccorso e adagiato su una panchina, mentre l’aggressore, descritto come con dei piccoli tatuaggi sotto agli occhi, capisce di averla fatta grossa e scappa di corsa. Sul posto si portano i sanitari del 118 che trasportano all’ospedale lo sventurato, descritto come una persona piuttosto tranquilla.
La seconda
Passa circa mezz’ora e scoppia un secondo parapiglia, stavolta in piazza Mercato. Un uomo di origini magrebine, tunisino anche lui entra all’improvviso nel bar San Marco. “Era su di giri – racconta il barista – urlava ‘italiani razzisti’. Nel frattempo la coppia di residenti, abitano poco lontano, è uscita all’esterno”. La lite scoppia poco dopo, quando il magrebino esce e si accapiglia con la coppia: “I due devono avere risposto per le rime – continua il barista – poi il magrebino ha iniziato a picchiare la donna e il suo compagno ha cercato di fermarlo. Poi è stato estratto il coltello”. Tutti e tre vengono portati all’ospedale: la donna è stata raggiunta da un fendente alla mano e al volto, l’uomo che si trovava con lei a una mano. L’aggressore invece verserebbe in condizioni più gravi all’Angelo di Mestre. Sul posto si sono portate più volanti della polizia, compreso l’ufficio mobile della questura. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze di chi ha assistito alla scena, dopodiché gli accertamenti si sono spostati in ospedale. Alcuni testimoni che hanno visto il primo aggressore scappare hanno dichiarato che si tratterebbe della stessa persona bloccata nel bar a Marghera. Ma chi si trovava nel locale non si è accorto di tatuaggi sotto agli occhi: “Non abbiamo colpe – conclude il barista – è entrato all’improvviso questo tunisino fuori giri, con un giabbutto lungo e nero, e ha iniziato a dare di matto”. Tutti e tre i coinvolti nel secondo episodio saranno denunciati per rissa