La sera del 13 novembre 2015, a Parigi, un commando dello Stato islamico scatenò l’inferno gettando tutta l’Europa in un incubo. Una serie di attacchi terroristici di matrice islamica, concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell’Île-de-France, che hanno massacrato 130 innocenti e ferito (più o meno gravemente) altre 368 persone. Un vero e proprio massacro.
“Bastardi islamici“. Con questo titolo Maurizio Belpietro aveva deciso di aprire Libero il giorno dopo la strage. Ne era scoppiata una bagarre. Ed erano fioccate le querele. Oggi per l’ex direttore di Libero, ora al timone de La Verità, è stata chiesta una condanna a una multa da 8.300 euro.
Il giurista: ecco perchè “BASTARDI ISLAMICI” è un titolo inattaccabile
“Il titolo ‘Bastardi islamici’ è un insulto generalizzato a un miliardo e mezzo di fedeli islamici, molti dei quali vittime di attentati terroristici“. E’ un passaggio della requisitoria del pm Pietro Basilone nella quale si afferma Belpietro deve essere condannato per “offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone”, aggravate dalla finalità di odio razziale, in quanto era “perfettamente consapevole di offendere” con una “espressione che ha generato grande frustrazione nella comunità musulmana”.
Il Caim, Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano e Monza, che si è costituito parte civile, ha chiesto un risarcimento di 350 mila euro e una provvisionale da 100 mila euro. La sentenza è attesa per il 18 dicembre.