RABAT, 30 NOV – Una petizione in rete per dire ‘no’ alla costruzione di una moschea ha raggiunto quasi mille sottoscrizioni. Accade ad Agadir, in Marocco. “Abbiamo bisogno di infrastrutture di base, di ospedali, di scuole, di tutto. Tranne che di una nuova moschea“, dicono i promotori.
Costo esorbitante, pari a 35 milioni di dirham (quasi tre milioni e 200 mila euro) e di dimensioni spropositate, 8.712 metri quadrati, la moschea ‘Youssef Ibn Tachfine’ dovrebbe sorgere ad Haut Anza, con i suoi 40 mila abitanti, uno dei quartieri più popolosi di Agadir, cittadina turistica sull’Atlantico. Ma la struttura di cui ancora non si vedono neppure le fondamenta, scricchiola già da qualche giorno sotto i colpi della polemica nata da un gruppo di residenti che lamentano la situazione di degrado in cui sono costretti a vivere. Gli abitanti del quartiere hanno anche inviato una missiva a re Mohammed VI, perché si faccia giudice della vicenda.
“Qui la Casa della gioventù è chiusa da tempo per problemi economici – scrivono – i due piccoli ospedali aprono un’ora o due al giorno, ma non hanno medicine né strutture per soccorrere i malati, non ci sono teatri e neanche strutture sportive, le biblioteche non ci sono mai state e manca persino un commissariato di polizia. Vorremmo attirare l’attenzione sui costi esorbitanti di una moschea che decisamente non è una priorità per il nostro quartiere”.
Di qui la petizione via Avaaz.org.
In Marocco secondo i dati ufficiali i luoghi di culto censiti sono quasi 45 mila. Chiunque volesse farsi mecenate però potrebbe farlo con poco: basta costituire un’associazione con un conto bancario dedicato. Una volta costruita, l’opera passa sotto il controllo del ministero degli Habous e degli affari islamici. (ANSAmed).