Libia, ONU: ci sono 50mila “rifugiati” da trasferire in Europa

Il vertice tra l’Unione europea e l’Ua, l’Unione africana ad Abidjan (Costa d’Avorio), ha ottenuto un primo risultato: Ue, Ua e Onu organizzeranno “operazioni di evacuazione d’emergenza estrema nei prossimi giorni e settimane” dei migranti che si trovano in Libia. Lo ha annunciato il premier francese Emmanuel Macron e lo ha confermato a stretto giro il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’accordo è arrivato a margine di una riunione a cui hanno preso parte, tra gli altri, la Francia, l’Italia, la Spagna, il Ciad, il Niger, la Libia, il Marocco e il Congo.

I rimpatri

“L’obiettivo è che nel momento in cui riprendi almeno in parte il controllo del territorio e della linea costiera libica, nel momento in cui le istituzioni libiche riprendono almeno in parte questo controllo, contemporaneamente devi lavorare di più e meglio sulla politica dei rimpatri”, ha detto Gentiloni, prima di specificare: “Parliamo di questo, non di deportazioni, parliamo di incoraggiare con gli accordi con i governi, come fatto con la Tunisia”. Soldi e strutture saranno europee: circa 100 milioni già stanziati a cui se ne dovrebbero aggiungere altri 50/60.

Per le ong, i dubbi pero’ restano. E resta soprattutto un dato, comunicato dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati: in Libia, ci sono 50mila uomini, donne e bambini che hanno diritto alla protezione internazionale e che pertanto devono essere trasferiti in Europa. Verranno creati finalmente dei canali sicuri e gli Stati membri dell’Ue, a differenza di quanto fatto finora, condivideranno gli oneri dell’accoglienza?

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