Un campo profughi al posto del presepe con Gesù Bambino, la Sacra Famiglia e i pastori. La foto ritrae una giovane donna all’interno della tenda, il viso illuminato da una lampada: il richiamo alla scena della Natività è chiarissimo.
A lanciare l’iniziativa – nel consueto volantino natalizio – la fraternità di Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale fondato più di quarant’anni fa da don Luigi Giussani e molto popolare soprattutto nelle regioni del Nord Italia.
La scelta di quest’anno per il biglietto natalizio di auguri per il 2017 ha però fatto storcere il naso a più d’uno fra i cattolici meno progressisti, a partire dal giornalista anti-bergogliano Antonio Socci. Che su Libero si lancia in una vera e propria invettiva contro il presidente della fraternità di Cl, Julian Carron.
Al presbitero spagnolo Socci rimprovera una scelta iconografica giudicata a un tempo opportunistica e inopportuna:
“L’insistenza ossessiva con cui papa Bergoglio ripropone continuamente i migranti (e l’ecologia) a tutte le ore, tutti i giorni, per Natale, per l’Assunta e per Pasqua, un tempo – nei predecessori – riguardava l’annuncio di Cristo, la vita eterna e la dottrina cattolica. Ma è in corso anche una sostituzione concettuale, perché il povero in genere e il migrante in particolare (specie musulmano) è diventato, con Bergoglio, una categoria teologica e ha progressivamente sostituito il Salvatore”.
“Buttando alle ortiche l’insegnamento di don Giussani, Carron ha lanciato per il Natale 2017 un «volantone» in cui non c’è più Gesù bambino, ma un campo profughi. È una bella foto artistica, ma Gesù è del tutto assente, dunque rappresenta il Natale bergogliano, non il Natale cristiano.”
e’ proprio vero . all’eresia non c’è limite.- – … a quando il Feroce Saladino sarà’ l’apostolo dei tagliagole.???