“Della guerra in Libia non se ne interessa nessuno”. In questo momento c’è una situazione che presenta “aspetti drammatici” e noi e la comunità internazionale “abbiamo una responsabilità impressionante”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, al convegno promosso da Dems “Migrazioni. Scenari per la società e azioni della politica” a Bologna.
In Libia – ha spiegato Prodi – c’è questa situazione che presenta “aspetti drammatici” perché c’è “totale anarchia” e “la carne umana si usa per fare commercio”. E noi “abbiamo una responsabilità impressionante per questa guerra. In caso di una risoluzione del conflitto – ha aggiunto -, il problema rimane drammatico ma è gestibile, perché si può avere una collaborazione” col nuovo governo.
“Bisogna finirla con questa guerra – ha proseguito l’ex premier – e la comunità internazionale non se ne vuole prendere alcuna responsabilità. Della guerra in Libia non se ne interessa nessuno”. Nel suo intervento il professore ha auspicato che la “migrazione non diventi strumento che spaventa la gente e accentua le paure umane”. Perché “più si picchia sugli immigrati più si vincono le elezioni: questa è la terribile correlazione, la macchina infernale che abbiamo oggi”. ASKANEWS