PARIGI – Delusione, proteste e anche qualche prima defezione: comincia a scricchiolare in Francia l’immagine moderna e compatta de La République En Marche, il movimento politico fondato dal trentanovenne presidente Emmanuel Macron.
A soli 6 mesi dalle elezioni, una parte della base che denuncia l’assenza di democrazia interna nell’elezione, del nuovo segretario e candidato unico Christophe Castaner.
In un documento rivelato da France Info, cento aderenti e simpatizzanti del partito – 99 dei quali rimangono però rigorosamente anonimi, tranne la promotrice Tiphaine Beaulieu, già minacciata di espulsione per problemi passati con la direzione – si dicono pronti a lasciare.
I firmatari vengono descritti come «umanisti, studenti, operai, accademici, medici, insegnanti, operatori sociali e pensionati». Ma nessuno, tranne, appunto, la Beaulieu, mette nero su bianco il proprio nome, tanto da non poter escludere l’ipotesi di una montatura orchestrata ad arte dalla promotrice. Finita improvvisamente sotto alla luce dei riflettori, la Beaulieu ha annunciato la creazione di un «nuovo movimento entro fine dicembre».
Intitolato “Tribune des 100 démocrates”, il testo da lei promosso critica l’assenza di «democrazia interna» ma anche il perdurare di metodi da “Ancien Regime” nel partito di maggioranza oltre che il «culto della personalità» per Emmanuel e Brigitte Macron. (tio.ch)