A destra la civetta di un giornale, parzialmente coperta, e un foglio bianco che annuncia la vendita di biglietti per la lotteria Italia 2017. A sinistra un calendario con dodici foto di supercar. E sopra, in bella evidenza, un secondo “poster” con una immagine e una scritta in copertina che lasciano poco spazio all’immaginazione, tanto che a pazienti e dipendenti non è sfuggito.
È polemica all’ospedale di Legnano, dove – da qualche giorno – è in vendita un calendario di Benito Mussolini, che compare sulla prima pagina con la scritta “Dux” ben in evidenza. A denunciarlo, con un duro comunicato, è stato Riccardo Germani, presidente dell’Usb sanità Lombardia, che si è rivolto direttamente al direttore generale dell’Asst Milano Ovest, Massimiliano Lombardo, responsabile per l’ospedale milanese.
“Non siamo a Predappio e neppure in uno dei tanti raduni di reduci della Rsi, non siamo neppure in qualche stadio dove i calciatori esortano con il saluto romano, siamo in un ospedale, precisamente a Legnano, cittadina dell’alto milanese dove nel nosocomio in cui di pubblico è rimasto ben poco l’edicola vicino al bar mette in mostra e vende il calendario del Duce – si legge nella nota firmata dal sindacalista -. Come organizzazione sindacale abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di pazienti e di colleghi indignati”.
“Come organizzazione sindacale e come lavoratori dell’Asst Milano Ovest – ha sottolineato Germani – riteniamo che tale vendita ed esposizione sia una chiara apologia del fascismo e va rimosso oltre che a recidere il contratto d’affitto con tale edicolante. Cosa ancora più grave che tale calendario venga esposto in un ospedale pubblico e in vendita presso l’unica edicola dell’ospedale anche se oramai il nostro ospedale è sempre più somigliante ad un centro commerciale con palestre, parrucchieri, e negozi commerciali grazie al magna magna di Formigoniana memoria”.
“Chiediamo all’azienda ospedaliera di intervenire affinché, anche se quell’esercizio è privato e paga un canone annuale all’amministrazione, venga a cessare questa chiara propaganda fascista. Vigileremo – ha concluso Germani – affinché venga rimosso entro lunedì 20 novembre altrimenti come sindacato rimuoveremo e stracceremo noi tale calendario e tale offesa alla pubblica decenza”.