Carne avariata in scuole e ospedali: blitz dei Nas

Carne avariata in scuole e ospedali. Sequestrata oltre mezza tonnellata di carne destinata a bambini e degenti di strutture ospedaliere, con irregolarità accertate nelle forniture presso le mense di 30 enti civili. Carne che emanava cattivo odore, tagli scadenti e diversi (pollo al posto del tacchino) o comunque di qualità inferiore rispetto a quelli concordati nelle gare che si erano aggiudicati. E ancora: date di scadenza posticipate rispetto a quelle indicate dai produttori, irregolari processi di scongelamento e ricongelamento. Sono alcune delle violazioni accertate dall’inchiesta per frode e truffa ‘Malacarne’, condotta dai carabinieri del Nas di Firenze, sotto il coordinamento della Procura di Pistoia, che ha portato a 5 ordinanze di custodia cautelare. Agli arresti sono finiti quelli che gli investigatori considerano gli appartenenti di “un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di Enti Pubblici, frode nelle pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e falso” composta da 4 responsabili di una nota azienda pistoiese operante nel settore del commercio delle carni e dal loro commercialista. Nell’inchiesta sono indagate altre 19 persone (commercianti, personale preposto alla ricezione delle merci, militari e veterinari Asl).

I SEQUESTRI – Nelle indagini è stata sequestrata oltre mezza tonnellata di carne non conforme, destinata alle mense scolastiche e ospedaliere. L’azienda pistoiese riforniva di derrate alimentari le mense di 30 enti – tra cui scuole e ospedali – in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana e 13 strutture militari dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, comprese due missioni militari all’estero (Libano e Somalia).

LE INDAGINI – In provincia di Pistoia i carabinieri del Nas di Firenze, in collaborazione con i militari del comando provinciale, dopo due anni d’indagini – coordinate dal procuratore capo della Repubblica di Pistoia, Paolo Canessa e dal sostituto procuratore Claudio Curreli – hanno eseguito le cinque ordinanze agli arresti domiciliari.

LA CARNE – In particolare è stata accertata la fornitura di carni: con tagli anatomici qualitativamente inferiori rispetto a quelli ordinati dalle stazioni appaltanti; con data di scadenza, anche per carni suine, bovine e salumi, cosiddetta prolungata rispetto a quella originaria immessa dalla ditta produttrice, sottoponendo così l’alimento a pericoli sanitari; sottoposte a diversi e continui processi di congelamento e scongelamento, in relazione alle esigenze della propria azienda.

NON CONFORME – E ancora: carne già respinta da altre stazioni appaltanti in quanto non conforme (respinta al mittente con cattivo odore e destinata poi, previa illecita lavorazione, ad altra stazione appaltante); materialmente diverse da quelle ordinate ed indicate nel Ddt di consegna (esempio, materiale consegna di pollo indicato come tacchino nel documento di trasporto).

FALSIFICAZIONE – “Per portare a termine il disegno criminoso”, gli indagati hanno commesso “numerose violazioni di ordine amministrativo-sanitario e la falsificazione di etichette e documenti di trasporto”. Nell’inchiesta sono coinvolte, a vario titolo, altre 19 persone (commercianti, personale preposto alla ricezione delle merci, militari e veterinari Asl) le quali hanno agevolato “i componenti dell’associazione nell’esecuzione del disegno criminoso, in particolare con comportamenti omissivi o conniventi”.

(AdnKronos)