“Anche se i livelli degli Npl (i crediti deteriorati,) sono scesi per le banche significative, da circa il 7,5% d’inizio 2015 al 5,5% di oggi, il problema non è ancora risolto”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, dicendo che, affrontare gli Npl, “è una precondizione per gli altri pilastri dell’Unione bancaria” così come lo è l’esposizione delle banche al debito degli Stati:”non c’è spazio per autocompiacersi”.
Per risolvere il problema degli Npl è necessario “uno sforzo comune fra Vigilanza bancaria, le autorità di regolamentazione e le autorità nazionali” oltre agli istituti di credito, ha sottolineato il presidente della Bce, aggiungendo che le banche con un elevato livello di Npl “forniscono meno credito a imprese e famiglie” e che “tutti conosciamo i danni che alti livelli di crediti deteriorati producono alle banche e alla crescita”.
Infine, ha rilevato Draghi, la Vigilanza bancaria affidata alla Bce ha introdotto “medesimi elevati standard” per le banche e reso il settore “più forte”. ansa