BERLINO – Il gruppo tedesco Siemens sta per tagliare migliaia di posti di lavoro e probabilmente chiudera’ anche alcuni impianti di produzione: per la prima volta la societa’ di Monaco di Baviera parla apertamente di esuberi. Tali pesanti tagli non erano avvenuti negli ultimi decenni nonostante un gran numero di ristrutturazioni. E cio’ dimostra l’estensione delle misure deliberate con le quali Siemens intende reagire alla precaria situazione degli ordini nella divisione del gruppo della produzione energetica, petrolio e gas.
Entro una settimana e mezza i dipendenti dovrebbero avere notizie precise al riguardo, ma gia’ questo giovedi’ l’amministratore delegato Joe Kaeser potra’ dire qualcosa al riguardo nell’annuale conferenza stampa.
Il settore piu’ colpito dovrebbe essere quello della produzione di turbine a gas e a vapore per le grandi centrali elettriche. Il direttore del personale, Janina Kugel, ha informato l’agenzia di stampa tedesca ”Dpa” che a meta’ novembre l’azienda comunichera’ ai rappresentanti del personale l’entita’ dei tagli previsti. Laddove possibile, i dipendenti verranno riconfermati per le attivita’ in aree in crescita all’interno del gruppo, ”ma bisogna dire onestamente, che non sara’ possibile per tutti ovunque”, ha ribadito la Kugel.
Secondo il quotidiano ”Frankfurter Allgemeine Zeitung”, sarebbero a rischio cinque posti su nove nella divisione petrolio e gas, il che vuol dire dai 3 ai 4 mila posti di lavoro. Le sedi interessate potrebbero essere quella di Goerliz (800 dipendenti), Erfurt (500), Lipsia (270) e Offenbach (600). Inoltre sarebbero previsti tagli anche a Muelheim dove ci sono 4.500 lavoratori e a Berlino, dove i lavoratori sono 3.700. (ilnazionalista.it)