Gli adepti della religione rastafariana “fanno uso di marijuana come erba sacra destinata alla meditazione” e per questo possederne per uso personale non è reato. Lo spiega il tribunale di Bari nelle motivazioni della sentenza con cui nell’aprile scorso ha assolto “perché il fatto non sussiste” un tabaccaio 30enne di Toritto (Bari) che era stato trovato in possesso di quasi 60 grammi di sostanza stupefacente.
L’uomo fu arrestato in flagranza nel maggio 2016 dalla polizia ferroviaria con in tasca 8 grammi di marijuana. Nella successiva perquisizione domiciliare gli agenti sequestrarono in casa altri 50 grammi della stessa sostanza. Il 30enne dichiarò subito di essere “cultore della religione rastafariana” e in sede di convalida dell’arresto il giudice ne dispose l’immediata scarcerazione.
Le spiegazioni fornite dall’imputato “inducono a ritenere – si legge nelle motivazioni della sentenza – che la droga fosse effettivamente detenuta per uso esclusivamente personale”.