Rimini, 26 ottobre 2017 – A 13 anni i genitori lo hanno affidato alle cure di uno specialista, di uno psichiatra illustre del Pesarese, consulente, fra l’altro, del tribunale di Rimini, con studi medici in diverse città.
Come scrive ilrestodelcarlino.it/rimini – il professionista che avrebbe dovuto aiutarlo, stando alle accuse, avrebbe abusato sessualmente di lui. Proprio in questi giorni allo psichiatra è stata notificata la richiesta di rinvio giudizio formulata dal pubblico ministero. «Va processato per atti sessuali ai danni di un minore». Nelle prossime settimane sarà fissata la data dell’udienza preliminare che deciderà sulla sorte del consulente forense del tribunale di Rimini.
Tutto ha inizio nel 2011. L’allora tredicenne ha problemi a scuola. E’ molto taciturno, ha pochi amici, non risponde durante le interrogazioni in classe. I genitori, preoccupati per le sue condizioni, decidono di affidarlo ad uno psichiatra. Il ragazzino diventa suo paziente e intraprende un percorso.
Proprio durante queste sedute, il medico gli spiega che il suo malessere potrebbe essere provocato dalla sua mancata accettazione di essere omosessuale. «Sei gay, non c’è niente di male, devi solo comprenderlo ed accettarlo», gli dice il medico. Inizierebbe così la ‘manipolazione’ dello specialista verso il giovanissimo. Il giovane paziente si autoconvince di essere gay ed inizia a ricevere le attenzioni del suo medico. Prima sono baci, poi i gesti diventano sempre più spinti e sfociano in rapporti sessuali che avvengono in vari studi del medico o in auto.
Il paziente smette di frequentare lo psichiatra, sentendosi ‘guarito’. Ma con il trascorrere di un paio di anni, il ragazzino che è diventato un uomo, comprende di non essere omosessuale. Sono le donne ad attrarlo. Si fidanza con più ragazze e si convince di essere stato ‘usato’ dallo specialista al quale era stato affidato dai genitori. Ne parla con i genitori, e un anno fa decide, tramite il legale di famiglia, l’avvocato Stefano Caroli, di sporgere denuncia contro lo psichiatra pesarese. Partono così immediatamente le indagini da parte dei carabinieri e la denuncia arriva in Procura.
L’ipotesi formulata è di violenza sessuale con minorenni aggravata dal fatto di non aver compiuto ancora i quattordici anni. Adesso il sostituto procuratore, titolare dell’inchiesta, ha chiesto per il professionista (che è difeso dall’avvocato Chiara Cecchini del foro di Pesaro) il rinvio a giudizio.