BRUXELLES, 25 OTT – “Secondo i dati ufficiali dell’Eurostat, dal 2014 al 2016 l’Italia ha rimpatriato in paesi terzi 15.695 persone. Nel 2016, circa il 60% delle decisioni di primo grado sulle domande di protezione internazionale in Italia erano negative.
Al 9 ottobre 2017 erano state ricollocate più di 29.800 persone – 9.353 dall’Italia e 20.471 dalla Grecia”.
Lo certifica il Commissario Europeo Dimitris Avramopoulos, rispondendo a un’interrogazione dell’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana (vedi allegato).
“Avramopoulos – dice Fontana – attesta, numeri alla mano, il fallimento del governo italiano e della stessa Ue: su oltre 500mila arrivi negli ultimi tre anni, per la stragrande maggioranza irregolari, solo il 3 per cento sono stati rimpatriati. L’accordo sulla ‘relocation’ prevedeva il ricollocamento di 40mila profughi in due anni, ma nel biennio non è andato oltre un quarto del numero pattuito. Il problema è a monte: servono campi profughi nei Paesi d’origine, in cui effettuare le identificazioni. In Italia le porte devono essere aperte solo a chi scappa dalle guerre, donne e bambini in primis, a cui riservare corridoi umanitari e canali sicuri di transito. Una gestione ordinata dell’immigrazione eviterebbe le morti e il caos attuale”.
Ufficio Stampa On. Lorenzo Fontana