Malta, autobomba uccide giornalista: indagava su Panama Papers

La giornalista e blogger Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa questo pomeriggio nell’esplosione della sua auto a Bidnija, nella parte centro-settentrionale di Malta. Lo riferisce il Times of Malta, citando fonti a conoscenza dell’accaduto. La giornalista aveva indagato sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers.

La polizia, riporta il sito del quotidiano, è stata avvertita dell’incidente poco dopo le 15. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la potente esplosione, che ha disseminato i rottami dell’auto della giornalista, una Peugeot 108, nell’area circostante. La polizia non ha ancora identificato ufficialmente il cadavere carbonizzato ritrovato all’interno dell’auto.

L’emittente Tvm riferisce che la giornalista 15 giorni fa aveva denunciato alla polizia di essere stata minacciata. Galizia viveva a Bidnija, a poca distanza dal luogo dell’esplosione. Secondo fonti citate dal Times of Malta, uno dei figli avrebbe udito l’esplosione e sarebbe corso fuori casa per vedere cosa era accaduto. Sulla scena sono presenti la polizia scientifica, i vigili del fuoco ed esperti di esplosivi, oltre a numerosi investigatori della polizia maltese.

Il premier maltese Joseph Muscat, oggetto delle inchieste della giornalista, ha condannato il “barbaro attacco“, del quale si è detto scioccato. In una nota la presidente maltese Marie-Louise Coleiro Preca ha espresso solidarietà al marito e ai figli della giornalista uccisa. La Caruana Galizia era nota per le sue inchieste e per il suo blog ‘Running Commentary’.

Aveva iniziato la sua carriera nel 1987 per l’edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era successivamente passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. E’ stato però il suo blog a proiettarla al centro dell’attenzione del pubblico. La giornalista maltese fu la prima a dare la notizia del coinvolgimento di Konrad Mizzi e Keith Schembri’, rispettivamente capo dello staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute, nei Panama Papers. Quest’anno, la giornalista attraverso il suo blog aveva sostenuto che la società panamense Egrant era di proprietà di Michelle Muscat, moglie del primo ministro maltese. Lo scandalo aveva portato alle elezioni anticipate di giugno, vinte nuovamente dai Laburisti di Muscat. (AdnKronos)

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