Schengen scricchiola, Francia e Germania prolungano i controlli alle frontiere

Il sistema Schengen, per la libertà di movimento tra gli Stati membri dell’Ue, continua a scricchiolare. Sei Paesi tra cui Francia, Germania e Danimarca hanno chiesto a Bruxelles di poter continuare con i controlli alle frontiere in chiave anti terrorismo, la prima e per fermare i flussi di migranti irregolari gli altri due per far fronte ai flussi irregolari di migranti.

Il prolungamento dei controlli alle frontiere interne di Schengen è “inevitabili” a causa della “situazione di sicurezza nell’area europea” e la “mancanza di protezione alla nostra frontiera esterna”, ha detto il ministro tedesco dell’Interno, Thomas De Maiziere, prima di una riunione con i suoi omologhi dell’Ue a Lussemburgo al Consiglio Ue.

“Abbiamo deciso di estendere i controlli di frontiera per 6 mesi dal 11 novembre”, ha dichiarato De Maiziere spiegando che “questa decisione è stata presa con i nostri vicini austriaci e danese”, e che “anche la Svezia e la Norvegia partecipano”. Secondo De Maiziere, i controlli “continuano a essere una misura provvisoria”, ma “al momento non possiamo evitarli”.“

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