I “Bonus Cultura” venduti dagli studenti su Facebook

Così come si fa con i libri dell’anno scolastico precedente o con la borsa ritenuta demodé, sembra che alcuni studenti abbiano deciso di mettere in vendita il loro Bonus Cultura. Anziché spenderlo per acquistare testi utili ad ampliare le proprie conoscenze o per trascorrere una bella serata a teatro, alcuni preferiscono disfarsene… guadagnandoci. Contro questa pratica si è però scagliato il post dell’amministratore del più numeroso gruppo Facebook dedicato a 18app (più di 15mila iscritti ad oggi), che raccoglie domande, dubbi e tutto quelle che sono le curiosità degli studenti sul bonus. Lo scrive Skuola.net.

Bonus Cultura Vendesi – Sul gruppo Facebook, infatti, l’amministratore ha avvisato di aver cancellato e bannato (bloccato) gli utenti che hanno pubblicato post in cui si tentava di vendere il bonus, ricordando che si tratta di un comportamento illecito.

“In questi giorni stiamo cancellando e bannando molte persone che stanno cercando di vendere il buono”, si legge nel messaggio. “Ragazzi non fatelo. Oltre che essere vietato dal regolamento del gruppo è anche e soprattutto vietato dalla legge. Inoltre avete altri 14 mesi per spenderli… potreste pentirvene tra un po’”.

Le regole del Bonus cultura – Sull’uso di 18app, infatti, c’è un regolamento ben preciso che va rispettato, in caso contrario sono previste delle sanzioni. Nello specifico, a vigilare sul corretto funzionamento della carta è il MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo). Quest’ultimo può, in caso di violazioni del regolamento o usi non corretti, arrivare a disattivare la carta dei beneficiari. Ma non solo, il MIBACT sempre in caso di violazioni può provvedere “alla cancellazione dall’elenco di una struttura, di un’impresa o di un esercizio commerciale ammessi”. tgcom24.mediaset.it