Bltiz antidroga della polizia: stranieri reagiscono all’arresto

Due versioni. Una ufficiale, quella della polizia di stato; e l’altra di un cittadino che ha ripreso con il suo cellulare la scena.

di Giuseppe De Lorenzo

Il palcoscenico è Varese, piazza della Repubblica. Due video pubblicati su Facebook da Alberlin Jiminez mostrano tre agenti della polizia di Stato impegnati nell’ammanettare un uomo di colore e cercare di farne salire in auto un altro, mentre questi si divincola senza sosta pur di evitare il fermo e aggredisce deliberatamente le forze dell’ordine.

“Ancora arresti nel corso del pomeriggio nell’ambito dei predisposti servizi di repressione dell’attività di spaccio di sostanze supefacienti”, scrive la questura varesotta su Facebook per rivendicare l’operazione realizzata questa mattina. Un blitz che ha scatenato le polemiche degli immigrati che ogni giorni bivaccano sulla piazza, spesso dedicandosi – a quanto pare – a traffici illegali. “Un padre di famiglia maltrattato senza motivo davanti a suo figlio di 4 anni soltanto perché questo ha detto a uno di loro non fotografarlo – denuncia Jiminez su Fb, condividendo il video dell’arresto – Anche noi abbiamo i nostri diritti… questi non sono motivi per mollare uno schiaffo e poi insieme a gli altri metterlo per terra e fargli questo”.

Per capire cosa è successo davvero bisogna riavvolgere il nastro ed affidarsi alla ricostruzione ufficiale delle autorità. La squadra mobile stamattina ha arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti e vendita di droga un nigeriano clandestino e senza fissa dimora, pluri-pregiudicato per reati predatori, in materia di stupefacenti e di immigrazione. Insomma, non proprio un santo. Il nigeriano è stato beccato dagli agenti in borghese mentre vendeva 1,3 grammi di marijuana e 0,3 grammi di hashish. La polizia lo ha fermato e perquisito, trovandogli addosso i 25 euro appena incassati dall’attività illegale.

Subito dopo, scrive la questura, “un altro cittadino nigeriano, regolare sul territorio nazionale, notando un operatore della Polizia Scientifica, in abiti civili, intento a riprendere la scena, lo ha affrontato con fare minaccioso brandendo una bottiglia di birra. In ausilio di quell’operatore sono intervenuti due agenti della volante che hanno cercato di bloccare lo straniero. Questi, anziché desistere dal suo intento, si scagliava contro i due poliziotti in divisa colpendo uno di loro con un calcio nonostante fosse immobilizzato”. Il video pubblicato online sembra mostrare le ultime concitate fasi del fermo. “Non ho fatto niente – dice l’immigrato – sono qui in giro con mio figlio. Il tuo collega mi ha tirato uno schiaffo, io non ho fatto niente”. Al momento è agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima con l’accusa di resistenza, lesioni e minaccia a pubblico ufficiale.

Non è tutto. Perché un terzo straniero, cingalese con regolare permesso di soggiorno, è stato deferito all’autorità giudiziaria con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di fornire le proprie generalità. Quando gli agenti sono arrivati in piazza, infatti, il giovane “con fare sospetto” si è coperto il viso con il cappuccio e si è alzato il giubbotto per rendersi irriconoscibile. “Avvicinato dagli agenti – riporta la questura – visibilmente irritato, rifiutava di fornire le proprie generalità: veniva pertanto accompagnato in Questura, non senza aver opposto una veemente resistenza e aver danneggiato un bene dell’Amministrazione”.

In un secondo video si nota infatti il tentativo di far salire nell’auto di servizio il cingalese. Per evitare di seguire gli agenti in questura, il ragazzo si attacca alla volante, oppone resistenza e rompe l’antenna dell’auto della polizia. “Non spaccare la macchina, non farlo”, gli suggerisce un amico mentre con difficoltà i poliziotti lo fanno salire sul mezzo. Ma il cingalese inzia a sferrare pugni contro il vetro, rischiando di romperlo. Infine, mentre la volante a sirene accese lascia la piazza, si leva un coro dal gruppetto di stranieri radunato lì intorno. Una sola strofa: “Vaffanculo”.

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