Momento grave. Al primo turno, il Qatar ha vinto le elezioni per assumere la guida dell’Unesco, davanti alla candidata egiziana e francese. Se non succede nulla, l’agenzia dell’Onu per la cultura finirà a un ex ministro della Cultura del Qatar, un antisemita e un suprematista islamico (il Qatar è stato accusato di finanziare pure l’Isis, che ha distrutto Palmira, oltre ad aver capeggiato le risoluzioni che hanno cancellato le radici ebraiche di Gerusalemme). Bisogna scrivere ai governi europei perché scongiurino questa catastrofe morale, questa caporetto. La cultura occidentale finirà nelle mani della Mezzaluna?
Giulio Meotti
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Gli Stati Uniti hanno notificato all’Unesco la loro uscita dall’organizzazione. Lo ha riferito il direttore generale dell’agenzia culturale dell’Onu, Irina Bokova. Gli Usa accusano l’Unesco di essere “anti Israele”.
In una dichiarazione diffusa dalla portavoce Heather Nauert, il dipartimento di Stato ha affermato che “la decisione non è stata presa alla leggera e riflette le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati dell’Unesco, la necessità di riforme fondamentali per questa organizzazione e il continuo pregiudizio anti israeliano all’Unesco”. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, “rimangono impegnati come stato osservatore non membro per contribuire con le opinioni, prospettive e competenze americane”.
Il ritiro americano, precisa il dipartimento di Stato, sarà effettivo a partire dal 31 dicembre 2018. Bokova ha espresso “profondo rincrescimento” per la decisione di Washington.
L’Unesco è stata recentemente criticata per una serie di risoluzioni controverse, dove venivano ignorati i legami storici e religiosi degli ebrei con siti a Gerusalemme ed Hebron. adnkronos