14 ottobre – Conferenza “Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa”

I problemi dello spazio-euro visti da oltre oceano.

di Claudio Piersimoni – APS Novum – Senigallia (AN)

La stagnazione economica che da circa 10 anni affligge i paesi periferici dell’Eurozona caratterizzata da bassa crescita ed alta disoccupazione, la cui fine ripetutamente annunciata – salvo poi essere puntualmente smentita dai fatti – tarda ad arrivare, sembra aver scosso la fiducia della gente nel meraviglioso sogno europeo ed aperto gli occhi sul grave deficit di democrazia che lo caratterizza (Grecia docet). Europeisti ed euroscettici si combattono quotidianamente sui social, sui media e sulla carta stampata. Ogni giudizio o presa di posizione proveniente dai due schieramenti viene tacciata di faziosità ed è francamente difficile trovare interlocutori realmente credibili e super partes.

In questo contesto, diventa fondamentale il giudizio di chi osserva e valuta le cose dal di fuori (del continente europeo). Proprio questo è ciò che fa il premio Nobel per l’economia Joseph E. Stiglitz nel suo ultimo libro recentemente pubblicato da Einaudi con un titolo evocativo: “l’Euro. Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa”. E’ un libro che tutti dovrebbero leggere a prescindere dalle appartenenze; contiene una valutazione dettagliata, competente ed obbiettiva della governance economica e politica della eurozona.

Il 14 ottobre prossimo, a Senigallia, l’APS Novum presenta e discute questo libro con l’aiuto di due esperti in materia il Prof. Paolo Becchi docente di Filosofia pratica e Bioetica presso il Dipartimento di Giurisprudenza – Università di Genova ed il Prof. Antonio Maria Rinaldi docente di Finanza Aziendale presso la Facoltà di Economia – Università di Chieti-Pescara. La presentazione del libro assume nella nostra regione una connotazione particolare dal momento che l’Università Politecnica delle Marche ha deciso di insignire Stiglitz della laurea honoris causa in economia e la cerimonia di consegna si terrà a pochi giorni di distanza dalla nostra iniziativa.