L’idea dello sciopero della fame a staffetta nasce da un gruppo di insegnanti che si stanno battendo per garantire ai figli degli immigrati il diritto di cittadinanza.
“Questi sono giorni decisivi per la sorte dello ius soli: è necessario impedire che si chiuda lo spiraglio, pur esile, che sembra essersi aperto”, ha sottolineato Manconi.
“L’iniziativa – ha spiegato il senatore democratico – raccoglie il testimone del digiuno attuato il 3 ottobre da oltre 900 insegnanti in tante scuole italiane a sostegno del provvedimento. Dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al Ded si apre una finestra. La legge di stabilità arriverà in Senato verso la fine di ottobre: vi sono due settimane di tempo per ricercare i numeri necessari alla fiducia sullo ius soli. In questo tempo si svolgerà la nostra iniziativa di digiuno a staffetta”.
Delrio: “Finché c’è legislatura c’è speranza” – “Dopo tante parole urlate, sullo ius soli è giunto il momento della riflessione”. Così a La Repubblica Delrio ha ricordato che “finché c’è legislatura c’è speranza”. Lo sciopero “non ha alcuna connotazione politica, è un modo per tenere alta l’attenzione, ma in modo mite, non violento. Il governo non ha affatto chiuso la partita. Con il ministro degli Esteri abbiamo sempre avuto occasione di confronto e continueremo ad averne. Finché c’è legislatura…”. “Ma quale pressing sulla maggioranza, ma quale ricatto?”, ha poi spiegato a Il Corriere della Sera. “Ho solo risposto all’appello di un gruppo di insegnanti. La loro mi pare una bella iniziativa per riflettere in modo mite, pacato e tranquillo sul tema dei diritti”. amp.tgcom24.mediaset.it