No a ulteriori 600 esuberi annunciati da Ericsson in Italia entro giugno 2018. E’ il grido che arriva dagli oltre 300 lavoratori Ericsson che, in corrispondenza dello sciopero programmato in tutta Italia, sono andati in presidio sotto il ministero dello Sviluppo economico.
I nuovi esuberi annunciati si aggiungono, attaccano i sindacati Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil che hanno proclamato sciopero e presidio, agli oltre 250 licenziamenti attuati finora. “L’azienda – spiega a Labitalia Massimo Rota (Slc Cgil) dal presidio sotto al Mise – parla di esuberi strutturali, questo rende difficile sperare di evitare soluzioni traumatiche“.
AMMORTIZZATORI – “Noi vogliamo evitare i licenziamenti – insiste Rota – con gli strumenti disponibili, dagli ammortizzatori ad altro. Siamo disponibili al confronto vogliamo evitare soluzioni traumatiche”.
L’INCONTRO – Rota fa sapere che “dal Mise è arrivato l’impegno a convocare Ericsson a un tavolo per chiedere maggiori garanzie su interventi non traumatici per i lavoratori, dopo l’annuncio dei 600 esuberi”. Delegazione ricevuta al ministero del Lavoro: “Sono ancora dentro, vedremo cosa uscirà fuori”.
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