Soldi donati ai terremotati finiti nella mangiatoia degli appalti

I soldi degli sms donati dagli italiani per i terremotati sono andati a “finanziare la mangiatoia degli appalti” e non alla ricostruzione. Francesco Pastorella, coordinatore del network Comitati Centro Italia, riporta il Giornale, è stato il primo a denunciare che solo nelle Marche, “l’86 per cento delle donazioni rischiava d’esser speso, dietro indicazione della Regione Marche, in opere che con i terremotati non hanno nulla a che vedere”.

Il 28 giugno Pastorella si presenta davanti all’ingegner Cesare Spuri, responsabile dell’ufficio per la ricostruzione nelle Marche, ad Angelo Sciapichetti, assessore regionale alla protezione civile, e a David Piccinini, capo dipartimento della protezione civile regionale, e chiede che fine hanno fatto i soldi degli sms solidali e come sono stati utilizzati. Risponde Spuri: “Per dare valore aggiunto al turismo“. L’intento è di costruire una pista ciclabile.

La ciclovia, continua Pastorella, “siamo riusciti a boicottala ma non abbiamo potuto far nulla per fermare l’ammodernamento della Valdaso”. Insomma, il sisma del 1997 sembra non averci insegnato nulla: “All’epoca vennero concesse commesse a cooperative e grosse aziende del sud che hanno subappaltato alle imprese locali strozzandole e generando un abbassamento della qualità del lavoro”. Un giochetto che conoscono bene in Centro Italia, soprattutto quelli che vivono nelle “casette”. “La commessa è stata assegnata alla solita coop rossa, sono costate 2 mila euro circa al metro quadro e già ci piove dentro“.

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