Da mesi la Presidenta della Camera ha annunciato come il suo impegno “non è ancora finito”, ma non riesce a trovare un partito né una casa. Traduzione: non ha ancora capito chi le può garantire una candidatura sicura per la prossima legislatura, quando l’ex portavoce dell’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati non potrà più contare sulla sua prestigiosa poltrona a Montecitorio.
Come ricorda Il Giornale, l’abboccamento con Giuliano Pisapia finora non ha portato frutti, anche perché l’ex sindaco di Milano pare avere le idee piuttosto confuse. Dopo aver rotto con Sel che l’aveva fatta eleggere nel 2013, la Boldrini ora è nel Misto e continua a “dialogare” anche con il Pd. “Si sta tenendo aperte tutte le porte – spiega al Giornale una fonte vicina a Pisapia -. Parla con Renzi, con D’Alema e con Pisapia, anche se ovviamente ha un canale privilegiato con quest’ultimo, tanto che alle riunioni di Pisapia presenzia il consigliere politico della Boldrini, Carlo Leoni.
Uno dei grandi sponsor di Laura è Gad Lerner (“Avrà un ruolo molto importante”, assicura) che l’ha catechizzata in un faccia a faccia al Castello di Titignano per migliorarne la comunicazione. Il vero problema della Boldrini è questo: non piace. Popolarità crollata al 30% a pochi mesi dall’elezione, ora ai minimi termini a forza di sproloqui e pipponi su immigrazione, integrazione, risorse, europeismo forzato e femminismo andante. La beffa è che se tra i bersaniani di Mdp giurano come la Boldrini verrà ricandidata dai renziani del Pd, tra i renziani del Pd è corsa a tenerla un po’ a distanza. “Lei sta provando a fare un’operazione tipo la Lista Bonino – assicura al Giornale un parlamentare dem -: donna, impegnata sui temi alti, profilo istituzionale. Ma tutto dipende da due fattori: se si fa un accordo tra Pd e Pisapia, e poi dalla legge elettorale”. In un collegio uninominale, infatti, significherebbe di fatto mandarla allo sbaraglio.
Non servirà partiti per far eleggere questo personaggio, ormai sappiamo come e da chi vengono designate le massime cariche di questo Stato ormai allo sbando senza più un minimo di sovranità.
Saranno l’establishment USA-UE che si prodigheranno tramite i loro referenti democratici italioti, che gli venga assicurata una poltrona sicura.