L’ondata di violenze sessuali ha riportato un clima di paura nelle nostre strade come non avevamo da tempo, quali consigli anche pratici si possono dare alle donne per affrontare questa situazione? Ecco cosa ha risposto ad Ansa Lifestyle la psicoterapeuta Francesca Mastrantonio
“È periodo contrassegnato da fatti gravissimi che lasciano un segno nell’animo di ogni donna, per sensibilità e per un naturale processo di identificazione che si attiva durante l’ascolto di questi eventi. Di fronte a fatti così efferati scatta la paura che possa capitare anche a noi. Trovare ragioni o spiegazioni diventa una questione di sopravvivenza, finalizzata a ripristinare un senso di sicurezza.
Non cadiamo però nel facile errore di credere che tali violenze capitino solo a “certe” ragazze o solo ad opera di persone molto distanti dalla nostra cultura. Il problema non è demonizzare culture o appartenenze diverse dalla nostra, come troppo spesso emerge dai media, ma capire che chi agisce con prevaricazione e violenza – e spesso i casi sono in famiglia o anche in ambienti di presunta civiltà – è consapevole di farlo su qualcuno, la donna, che fisicamente è più debole.
Tali comportamenti sono atti vili e ignobili che da un punto di vista psicologico sono opera di uomini incapaci di vedere nella donna una persona con una sua identità, un’anima da rispettare. Incapaci, inoltre, di una competenza empatica e di lettura delle emozioni dell’altro. Da un punto di vista sociologico, appartengono ad una cultura maschilista e prevaricatrice che serpeggia ovunque, anche in contesti insospettabili.
Ci sono dei comportamenti da adottare per garantire una nostra maggior tutela e incolumità, data l’inevitabile differenza fisica tra uomini e donne e data la nostra impossibilità di prevedere ogni cosa ci coinvolga. Come da bambine le nostre mamme ci ricordavano di non accettare caramelle dagli sconosciuti, perché questo ci avrebbe esposto a dei rischi, anche da adulte dobbiamo adottare lo stesso buonsenso. Questo significa che è necessario valutare i rischi che si celano dietro alcune situazioni, che siano estemporanee o legate a rapporti preesistenti, e può essere altrettanto utile tenere i nostri personali “sistemi di vigilanza” in allerta quando siamo sole in situazioni isolate e poco controllate o controllabili.
Le Le giovani donne sono forse più a rischio perché sono meno consapevoli dei pericoli , ci sono consigli particolari da dare alle ragazze?
“Sottovalutano i rischi che la città comporta e sopravvalutano la loro capacità di prevedere questi rischi. Specie nella fase adolescenziale le giovani, così così come i giovani, hanno una innata tendenza a mettere alla prova le proprie abilità e capacità al fine di misurare i propri limiti e la propria possibilità di raggiungere l’autonomia. Questa spinta da una parte – dice la Mastrantonio, direttrice didattica dell’Istituto Strategico – Scuola di specializzazione in psicoterapia strategica e Presidente dell’IIRIS – Istituto Integrato di Ricerca ed Intervento Strategico – è la strada attraverso cui sviluppano la loro identità, ma dall’altra le espone a rischi che loro stesse non vedono a causa di una percezione di sé eccessivamente forte e talvolta onnipotente, tipica di questa fase. Questa visione alterata le porta e vedere le esperienza in cui si lanciano come controllabili, misurabili e prevedibili, non hanno ancora sviluppato una piena consapevolezza di sé e dei propri limiti, per cui tendono a sottovalutare la pericolosità di certi comportamenti che nella realtà sono estremamente rischiosi.
Per questo motivo è utile fornire alle ragazze informazioni e formazione sui rischi a cui si espongono nel sottovalutare il pericolo di certi comportamenti. Al tempo stesso sarebbe indispensabile fare formazione sulle contromisure da adottare nel caso in cui ci si trovasse in situazioni di rischio, alcune delle quali riprendono le classiche strategie del buonsenso che dobbiamo recuperare e mai dimenticare, come per esempio: evitare di muoversi da sole nelle ore notturne, sempre meglio essere in compagnia di qualche amica o qualche amico. Se muoversi da sole è inevitabile, è consigliabile accordarsi con qualche amica su un controllo telefonico all’arrivo nel luogo di destinazione. Sempre in questo caso, è utile tenere a portata di mano il telefonino cellulare per poter chiamare in caso di necessità il soccorso o i numeri di emergenza prontamente registrati tra le prime posizioni della rubrica. Consapevolizzarsi del fatto che, quando si è “alzato un po’ il gomito” con alcolici o altro, la percezione della realtà è sempre alterata e lo è anche la capacità di valutare la possibile pericolosità di situazioni in cui ci imbattiamo. In tali casi, dunque, prudenza-extra è d’obbligo e quindi, nel dubbio, sempre meglio non avventurarsi.