Di Federica Mogherini si sente parlare poco. E quando se ne parla, spesso e volentieri, è perché ha combinato un pasticcio. E in questo caso, più che di pasticcio, si tratta di disastro. Già, perché l’Alto rappresentate ha affermato: “A volte tendiamo a dimenticare che la Turchia è un attore chiave in una regione strategicamente importante per noi: il Medio Oriente, il Mediterraneo. È un paese – ha detto – con il quale stiamo lavorando e alcune questioni sono fondamentali, strategiche per entrambi, dalla lotta al terrorismo, alla questione di Cipro, alla Siria”.
Parole al miele per la Turchia di Erdogan, che giorno dopo giorno assomiglia sempre più a uno Stato canaglia, oltre che a uno Stato governato dai dettami dell’islam. E ancora, la Mogherini ha aggiunto: “Anche oltre le valutazioni sull’adesione della Turchia e sui negoziati, Ue e Turchia sono partner. Partner difficili a volte ma lavoriamo insieme su diverse questioni. Lavorare insieme è un imperativo quando si è vicini e noi lo siamo”.
Ma è in conclusione che la Mogherini offre il peggio, promettendo de facto l’ingresso di Istanbul in Europa: “Guardo avanti al momento in cui possiamo sederci insieme ad un tavolo e definire quello che sarà il futuro delle nostre relazioni”.