(wallstreetitalia.com) Risparmiatori nel mirino delle forza di polizia perché manifestano contro i crac bancari durante eventi in cui è presente l’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi. È quanto si legge in un articolo pubblicato sul quotidiano La Verità, firmato da Giacomo Amadori:
“Questi risparmiatori truffati – si legge nell’articolo – almeno 132.000, non sono attaccabrighe dei centri sociali ma padri e madri, anziani, invalidi, e nonostante questo non possono avvicinarsi non solo agli incontri istituzionali presenziati dall’ ex Rottamatore, ma neanche alle feste dell’ Unità (quando è atteso l’ ex premier) o alle presentazioni del suo libro. Grazie a una rete di controlli degni della Germania Est”.
“L’ ultimo episodio è quello che ha coinvolto cinque signori della provincia di Ferrara, di età compresa tra 55 e 70 anni, tre donne e due uomini, ex funzionari della pubblica amministrazione, insegnanti o imprenditori. Tutti affondati insieme ai loro risparmi con la Cassa di risparmio di Ferrara e attivisti del comitato «No Salvabanche».”
Sabato il manipolo di sovversivi – aggiunge ironicamente Amadori – si è diretto in auto verso la Festa dell’ Unità di Bologna, dove era atteso Renzi. Già alla mattina la Digos estense era in allerta e ha provato a contattarli. All’ ingresso della kermesse, nonostante non fossero identificabili da magliette o striscioni, i pensionati ferraresi sono stati bloccati dalla Polizia e allontanati, perché «non graditi» agli organizzatori della festa.
Si tratta solo di un esempio, secondo il giornalista del quotidiano diretto dal giornale diretto da Maurizio Belpietro, ma dimostra:
“Un clima oppressivo che conosce anche Letizia Giorgianni, presidente dell’ associazione Vittime del Salvabanche (lei stessa ha perso 100.000 euro con Bpel) che raduna risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti. “Quando c’ è un evento nei dintorni di dove abitiamo ci chiamano dalle Digos per chiederci se abbiamo intenzione di partecipare e magari per scoraggiarci». Nelle scorse settimane Giorgianni ha pubblicato un post su Facebook in cui annunciava l’ intenzione di andare a manifestare pacificamente in un paese della provincia di Arezzo. In quel caso Renzi non era nemmeno nei paraggi.
«Sa che cosa è successo? Quando siamo arrivati abbiamo trovato ad aspettarci cinque camionette della polizia. Da allora abbiamo smesso di comunicare sui social network, ma solo su Whatsapp, che non è intercettabile”.