Minacce, botte ed estorsioni ad un sordomuto: in manette l’aguzzino tunisino
Sedici mesi di paura. Sedici mesi di vessazzioni, insulti, minacce e botte. Sedici mesi che lo hanno portato alla rovina finanziaria. É finita con un lungo racconto agli agenti della squadra mobile di Novara l’incubo di un uomo sordomuto.
La vittima ha raccontato agli inquirenti, con la collaborazione di un interprete della lingua dei segni, di aver conosciuto il suo aguzzino tre anni fa a Brescia, città nella quale lavorava. Con lui, un cittadino tunisino di 28 anni, il sordomuto è subito diventato amico, fino a che nel marzo 2015 non sono arrivate le prime richieste di soldi, che si sono fatte sempre più pressanti. Lì sono arrivate le prime minacce e le botte, con schiaffi e con una cintura. Il sordomuto si è trovato costretto a consegnare contanti all’estorsore, ma anche a pagargli le bollette o l’affitto. Preoccupato che i familiari potessero accorgersi della situazione la vittima ha anche chiesto trasferimento a Novara, ma le cose non sono cambiate: il 28enne continuava a chiedere sempre più soldi, costringendo la vittima addittura ad accendere dei finanziamenti per poter pagare. In totale la cifra estorta ha superato i 40mila euro. Sopraffatto dai debiti il sordomuto si è convinto a raccontare la situazione alla famiglia e alla polizia: il tunisino è stato denunciato per estorsione, minacce e lesioni.
Ecco come lavorano le risorse della Boldrini! Con i soldi estorti al sordomuto pagheranno le pensioni…